16 Dicembre 2014
Il rapporto fra razionale ed emozionale nel controllo della mente varia lungo un gradiente continuo
Nella maggior parte dei casi, queste due menti, l'emozionale e la razionale, operano in grande armonia e le loro modalità di conoscenza, così diverse, si integrano reciprocamente.
Spesso – forse quasi sempre – queste due menti sono perfettamente coordinate; i sentimenti sono essenziali per il pensiero razionale proprio come questo lo è per i sentimenti.
Dualismi e dicotomie sono nostri artifici, servono a semplificare il mondo vero perché, alla fine, non siamo capaci di leggerlo per quello che è. E allora, utilmente, lo incaselliamo in categorie.
Nel caso specifico il dualismo fra emotivo e cognitivo, che per molto tempo nella storia dello studio della mente ha guidato tesi e pensieri, è ampiamente superato. Oltre a infinite ricerche scientifiche in questo senso anche Goleman ne parla in Intelligenza Emotiva che è un semplice testo divulgativo.
Certo, lo stesso Goleman dice anche "......quando le passioni aumentano d'intensità l'equilibrio si capovolge: la mente emozionale prende il sopravvento, travolgendo quella razionale...". E' un meccanismo che garantisce un vantaggio evolutivo in tutte quelle situazioni in cui è necessaria una reazione immediata in un contesto di pericolo ma stiamo, appunto, parlando di un estremo di un gradiente continuo.
E allora attenzione a semplificare il tutto con una dicotomia rigida, magari più utile a definire un campo di agire giusto e uno sbagliato che non a descrivere la realtà. Il rischio è che nella gara a chi è più cognitivo si finisce per essere più cartesiani di Cartesio....sai che ridere!